Viviamo in tempi in cui l’utilizzo del termine Design è ogni giorno più inflazionato, interpretato in svariati modi che rendono ambiguo e di difficile comprensione quello che è il reale lavoro di uno UX Designer; si tende nell’immaginario collettivo ad associarlo a colui che si occupa della parte grafica e visiva di un prodotto, quando queste ultime sono legate solo ad alcuni dei possibili output generati dal processo di User Experience. Uno UX Designer non è un creativo; analizza le richieste degli stakeholders, studia i problemi degli utenti, effettua indagini, progetta, sfrutta il suo lato creativo per disegnare e ideare soluzioni e comunicarle in forma visiva e non. La capacità di comunicare le idee e di creare un linguaggio comune che faccia da ponte tra gli stakeholders e gli utenti è forse la qualità principale che deve possedere uno UX Designer. Siamo esseri umani, dotati di capacità individuali e limiti. In un contesto lavorativo abbiamo la necessità di comprenderci a vicenda, di condividere la nostra conoscenza e il nostro punto di vista con gli altri che sovente differisce in maniera drastica, in virtù della formazione e delle abilità che ci sono richieste dal nostro lavoro.
Nell’ambito della User Experience abbiamo diverse fasi di lavoro ognuna delle quali reca con sé diverse metodologie di comunicazione, che portano alla creazione di deliverables, che devono essere utili e facilmente leggibili da chiunque.
Il primo step è quello di acquisire conoscenza sul dominio del progetto, di apprendere il lessico e le terminologie tecniche per riuscire a tradurre le richieste del cliente affinché noi stessi possiamo capirle realmente senza sviluppare bias cognitivi; siamo a questo punto in grado di interfacciarci con le altre persone senza pregiudizi, di percepire il loro punto di vista e utilizzarlo per aumentare il nostro bacino di conoscenza. Fanno parte di questa fase:
E’ il momento poi di produrre output che vadano a validare le ipotesi formulate in forma di requisiti utente e tecnici. E’ una fase in cui analizziamo strutturalmente il prodotto digitale e formalizziamo i pattern comportamentali degli utenti mediante User Story, User Flows, Sitemap e definiamo i livelli di navigazione; siamo poi in grado di comunicare le nostre idee in forma visiva, mediante sketch, wireframe e prototipi lo-fi.
Finalizziamo il processo di design e la UI andando a creare gli elementi grafici e stilistici che ci consentono di comunicare a livello visivo la nostra idea finale. Ogni fase richiede dei test in itinere, tramite i quali possiamo assicurarci di aver comunicato il giusto messaggio, di aver trovato una soluzione che risulta effettivamente valida.
Il lavoro dello UX Designer prosegue anche quando il prodotto passa in fase di implementazione, in cui dobbiamo assicurarci che gli asset e la documentazione che abbiamo prodotto abbiano una reale utilità nell’agevolare il lavoro degli sviluppatori.
Tutti gli output del processo UX sono predisposti in essere per essere comprensibili da tutti gli stakeholders. Alcuni di essi sono maggiormente rivolti al lato business e management, e nascono da esigenze comuni, come la Competitive Analysis o il Project Plan; altri ci permettono di interfacciarci al meglio con il team tecnico:
Prestiamo particolare attenzione infine alla creazione di un Glossario; la raccolta di termini, abbreviazioni, tecnicismi in un unico documento permette il passaggio dalla fase di design a quella di sviluppo riducendo al minimo il rischio di errori, refusi e duplicati.