Se hai un’idea o un progetto che vuoi realizzare o vuoi saperne di
più su cosa facciamo scrivici all'indirizzo
info@extelos.com; se preferisci puoi fissare
direttamente un incontro gratuito con noi, senza
alcun impegno da parte tua.
Contattaci
Se hai un’idea o un progetto che vuoi realizzare o vuoi saperne di
più su cosa facciamo scrivici all'indirizzo
info@extelos.com; se preferisci puoi fissare
direttamente un incontro gratuito con noi, senza
alcun impegno da parte tua.
In questa serie di articoli vedremo come anche in un'applicazione estremamente semplice è possibile ottenere benefici di vario genere sfruttando i principi dell'UX design che ci consentono di velocizzare il processo di implementazione prevenendo al tempo stesso molti errori di progettazione e bug. Ci soffermeremo su:
naming e convenzioni: la scelta di nomenclatura consona al contesto ci aiuta a velocizzare la scrittura del codice e a prevenire naming multipli per le stesse entità che generano ambiguità nel progetto;
strutturazione della navigazione e dei contenuti del sito: organizzare la navigazione in maniera semplice e in base ai pattern di comportamento dell'utente;
approccio Component Based: esistono vari metodi di design dei componenti, come l'atomic design, ci limitereremo per l'esempio ad astrarre solo quelli principali e che vengono utilizzati più volte;
mappatura degli stati e delle interazioni: grazie al processo UX possiamo estrapolare gli stati di pagine e componenti e definirne rapidamente eventi e proprietà di ingresso, stilistiche e non.
L'usabilità è la caratteristica di un prodotto o un servizio digitale che consente agli utenti di raggiungere i propri obiettivi con efficacia ed efficienza, soddisfacendone i bisogni e gratificandoli nell'utilizzo.
I siti web e le applicazioni in cui si è sottovalutata l'importanza del processo di design (da intendere come progettazione) presentano spesso problemi di usabilità di vario tipo che minano l'esperienza di utilizzo dell'utente che si trova di fronte a:
difficoltà di interpretazione dell'interfaccia;
problemi di accesso e comprensione delle funzionalità;
cattiva gestione dello stack di navigazione;
mancanza di feedback;
impossibilità di reversibilità delle operazioni.
Tutto ciò porta ad una curva di apprendimento del software estremamente ripida e genera frustrazione nell'utente che è spinto nella peggiore delle ipotesi ad abbandonare l'utilizzo del prodotto in favore di un competitor.
L'usabilità di un'applicazione può essere valutata con vari metodi e metriche. Uno dei set di regole più conosciuti ed efficaci è quello di Jakob Nielsen:
Visibilità dello stato del sistema: il sistema ha il compito di mantenere gli utenti informati sullo stato delle loro azioni tramite feedback.
Corrispondenza tra il sistema e la realtà: bisogna utilizzare il linguaggio degli utenti finali, cioè coloro che utilizzeranno il prodotto software.
Controllo e libertà dell'utente: gli utenti devono percepire il controllo sul contenuto del software, che deve consentire loro di accedere in maniera intuitiva agli argomenti presenti e di navigare facilmente.
Consistenza e standard: in ogni sezione e in ogni schermata devono essere utilizzati elementi e pattern grafici sempre uguali allo scopo di ridurre lo sforzo cognitivo dell'utente.
Riconoscimento più che memorizzazione: i layout devono essere semplici e schematici, così da facilitare la consultazione dei contenuti delle pagine; gli elementi utili alla navigazione, gli elementi interattivi o importanti devono essere sempre distinguibili e visibili.
Prevenzione dall’errore: occorre fare in modo che gli utenti non cadono in errori o situazioni critiche da cui non è possibile uscirne o tornare allo stato precedente.
Flessibilità ed Efficienza d'Uso: il prodotto deve presentare una navigazione differenziata e accessibile a qualsiasi utente, a seconda della sua esperienza nell'utilizzo dell'applicazione stessa e di un software in generale.
Estetica e design minimalista: le pagine di un'applicazione devono mettere in risalto i contenuti e le informazioni importanti e ridurre al minimo il numero di elementi irrilevanti o poco utili.
Aiutare gli utenti a riconoscere, diagnosticare e rimediare agli errori: i messaggi di errore devono indicare precisamente il problema e fornire suggerimenti e soluzioni adeguate.
Documentazione: sebbene sia meglio che il sistema si possa usare senza documentazione, potrebbe essere necessario produrla. Le informazioni devono essere facili da ricercare, la documentazione deve essere focalizzata sulle attività dell’utente, deve elencare azioni concretamente eseguibili ed essere di dimensioni contenute.