La teoria della Gestalt

L'utilizzo delle leggi della Gestalt durante la fase di Design

# La percezione visiva

Quando parliamo di User Experience parliamo di come viene percepita un'applicazione da un utente, quali sentimenti e stati d'animo vengono suscitati tramite il suo utilizzo.

Le prime sensazioni di questa esperienza scaturiscono dalla percezione visiva, poichè il dispositivo di output principale con il quale ci interfacciamo è uno schermo, sia esso quello di uno smartphone o di un monitor desktop. L'occhio umano è un organo estremamente complesso ed è oggetto di studio da parte di psicologi e scienziati da sempre.

Al netto del fatto che i canoni estetici di giudizio variano nel tempo e in virtù di aspetti soggettivi, ci sono principi che accomunano il comportamento di gran parte degli esseri umani.

Pensiamo ad un sito web tradizionale, l'utente tende a leggere gli elementi da sinistra verso destra, a scrollare dall'alto verso il basso, a distinguere in maniera istintiva i pattern di una pagina, ad esempio un header, il corpo di un articolo, un menu di navigazione. Questo perchè il nostro comportamento e il nostro senso dell'orientamento all'interno di un'applicazione sono strettamente legati alla nostra natura di esseri umani.

# La psicologia Gestalt nello UX Design

La psicologia della Gestalt nata e poi diffusa a partire dagli inizi del ventesimo secolo descrive come gli esseri umani tendano a dare significato a forme ed elementi visivi, a raggrupparli o combinarli. Tali principi possono essere applicati ad una UI e ci consentono ad esempio di capire come attirare l'attenzione dell'utente su un particolare elemento, come strutturare ed organizzare un layout.

Alcuni dei principi fondamentali della Gestalt vengono applicati direttamente o indirettamente dai designer di tutto il mondo e sono determinanti nella progettazione di una buona interfaccia grafica. Tali principi vengono anche chiamati Leggi Gestalt:

  • Principio di figura-sfondo - le persone percepiscono in maniera istintiva gli oggetti come disposti su due piani fondamentali, uno di sfondo (background) e uno in primo piano (foreground); quest'ultimo è quello che viene considerato come il messaggio della comunicazione visiva. Tale principio è applicato da sempre in maniera dinamica nelle interfacce grafiche, pensiamo ad esempio ai popup o alle finestre di dialog.
  • Principio di prossimità - l'occhio umano tende a raggruppare ed accomunare elementi vicini. Un esempio possono essere i gruppi di input riferiti a campi semanticamente connessi all'interno di un form, ad esempio quelli relativi ad un'anagrafica.
  • Principio di similarità - oggetti simili per dimensione, forma o colore tendono ad essere considerati aventi caratteristiche comuni tra di loro. Questo principio è quello che si applica ad esempio per definire gli stati o la funzionalità di un pulsante; ad esempio utilizzando colori differenti possiamo comunicare se esso è abilitato o quale tipo di azione fa scaturire (rosso-pericolo, verde-successo).
  • Principio del destino comune - gli elementi che si spostano in una maniera coerente, ad esempio seguendo la stessa direzione, vengono percepiti come appartenenti ad uno stesso gruppo. Pensiamo all'animazione di ingresso di una lista di card.
  • Principio di attenzione - l'attenzione dell'occhio è spostata sugli elementi che risaltano o sono evidenziati maggiormente. Pensiamo all'utilizzo del grassetto per il titolo di una sezione.
  • Principio di continuità - elementi allineati, che non presentano interruzioni, tendono ad essere raggruppati tra di loro; è il caso dei dropdown, quando vengono espansi istintivamente sappiamo che gli elementi presenti nella lista sono collegati tra di loro e relativi alla voce di menu principale.
  • Principio di semplicità e forma chiusa - tali principi sono accomunati tra di loro, la mente umana tende a semplificare figure troppo complesse e a chiudere le figure aperte o con interruzioni. Nel campo del design questo principio è applicato ad esempio nel logo delle applicazioni.

# Conclusioni

Poichè lo UX Design è un processo di progettazione human-centered, conoscere il modo in cui il cervello umano tende a dare senso alle cose risulta fondamentale per accrescere le proprie capacità di designer, per riuscire a comunicare in maniera ottimale messaggi e indicazioni all'utente.

La psicologia percettiva è quindi un'ulteriore disciplina da portare nel proprio bagaglio di conoscenze di UX Designer. Capire quali sono gli elementi che più attirano l’attenzione degli utenti può aiutarci nella definizione delle call-to-action, ad aumentare il tasso di conversione dei visitatori di un sito; comprendere i meccanismi alla base del senso di orientamento può aiutarci a migliorare la navigazione dell'applicazione e la definizione dei flussi utente; lo studio delle gerarchie visive ci facilita la strutturazione dei layout e la disposizione degli elementi al loro interno.