Quando parliamo di User Experience parliamo di come viene percepita un'applicazione da un utente, quali sentimenti e stati d'animo vengono suscitati tramite il suo utilizzo.
Le prime sensazioni di questa esperienza scaturiscono dalla percezione visiva, poichè il dispositivo di output principale con il quale ci interfacciamo è uno schermo, sia esso quello di uno smartphone o di un monitor desktop. L'occhio umano è un organo estremamente complesso ed è oggetto di studio da parte di psicologi e scienziati da sempre.
Al netto del fatto che i canoni estetici di giudizio variano nel tempo e in virtù di aspetti soggettivi, ci sono principi che accomunano il comportamento di gran parte degli esseri umani.
Pensiamo ad un sito web tradizionale, l'utente tende a leggere gli elementi da sinistra verso destra, a scrollare dall'alto verso il basso, a distinguere in maniera istintiva i pattern di una pagina, ad esempio un header, il corpo di un articolo, un menu di navigazione. Questo perchè il nostro comportamento e il nostro senso dell'orientamento all'interno di un'applicazione sono strettamente legati alla nostra natura di esseri umani.
La psicologia della Gestalt nata e poi diffusa a partire dagli inizi del ventesimo secolo descrive come gli esseri umani tendano a dare significato a forme ed elementi visivi, a raggrupparli o combinarli. Tali principi possono essere applicati ad una UI e ci consentono ad esempio di capire come attirare l'attenzione dell'utente su un particolare elemento, come strutturare ed organizzare un layout.
Alcuni dei principi fondamentali della Gestalt vengono applicati direttamente o indirettamente dai designer di tutto il mondo e sono determinanti nella progettazione di una buona interfaccia grafica. Tali principi vengono anche chiamati Leggi Gestalt:
Poichè lo UX Design è un processo di progettazione human-centered, conoscere il modo in cui il cervello umano tende a dare senso alle cose risulta fondamentale per accrescere le proprie capacità di designer, per riuscire a comunicare in maniera ottimale messaggi e indicazioni all'utente.
La psicologia percettiva è quindi un'ulteriore disciplina da portare nel proprio bagaglio di conoscenze di UX Designer. Capire quali sono gli elementi che più attirano l’attenzione degli utenti può aiutarci nella definizione delle call-to-action, ad aumentare il tasso di conversione dei visitatori di un sito; comprendere i meccanismi alla base del senso di orientamento può aiutarci a migliorare la navigazione dell'applicazione e la definizione dei flussi utente; lo studio delle gerarchie visive ci facilita la strutturazione dei layout e la disposizione degli elementi al loro interno.