Molti UX Designer hanno una formazione e un curriculum caratterizzato da una forte specializzazione nell'ambito della UI e della progettazione di interfacce grafiche, quindi spesso si tende a pensare che imparare un linguaggio di programmazione per una figura del genere sia superfluo. Ed in effetti se ci fermiamo a ragionare in questi termini, tale affermazione potrebbe risultare del tutto vera, mentre in realtà è frutto di un pregiudizio.
Uno UX Designer non dovrebbe mai avere l'onere di implementare nulla in prima persona e non dovrebbe mai trovarsi ad affrontare la risoluzione di un bug, di qualsiasi natura esso sia, grafico o logico, e questi rappresentano dei punti focali del nostro discorso; l'apprendimento di una tecnologia di sviluppo infatti non dovrà e non potrà mai spingersi oltre la conoscenza delle sue meccaniche fondamentali, sia per motivi di tempo, sia per evitare di mischiare concetti e conoscenze che diventano un ostacolo ed un rallentamento del processo creativo e di progettazione.
Tali basi, unite ad una forte conoscenza delle pratiche di programmazione e dell'ingegneria del software, si rivelano un'arma fondamentale che permette di produrre documentazione e materiale che i developer possono immediatamente utilizzare senza incombere in errori di comprensione, poiché il designer conoscerà il loro modo di lavorare, i limiti e le possibilità offerti dalle tecnologie che utilizzano.
Sottolineiamo il fatto che parliamo di linguaggi di programmazione e conoscenze nell'ambito dello sviluppo vero e proprio, quindi non della classica accoppiata html/css che viene spesso richiesta in maniera impropria nelle offerte di lavoro; queste due tecnologie devono sì rientrare nel bagaglio di uno UX/UI designer, ma senza che egli debba specializzarsi in esse, poichè non diventerà mai produttivo e capace nella realizzazione di un layout o di un componente grafico quanto un web designer.
L'unione di tutte queste conoscenze amplifica tremendamente la capacità di comunicazione delle proprie idee visuali agli sviluppatori e permette di evitare proposte di layout e feature verso il cliente che risultano difficilmente implementabili nella realtà.