Cos'è l'Interaction Design

I principi fondamentali dell'Interaction Design nel campo della User Experience

Nel campo della UX possiamo definire l’Interaction Design come l’arte dell’intangibile, una disciplina la cui intrinseca difficoltà di base acquista ogni giorno di più complessità, di pari passo con lo sviluppo tecnologico che ci mette a disposizione hardware sempre più performante e strumenti che permettono la realizzazione di interazioni e animazioni sempre più belle e d’effetto, la cui presenza all’interno di un’applicazione è ormai una regola, poiché l’utente si aspetta di ricevere quei feedback a cui si è quasi inconsciamente abituato ma che quando vengono a mancare lasciano perplessità e sterilità nell’utilizzo dell’applicazione, quasi come avviene quando ci si trova dinanzi un bug.

# I 5 principi dell'Interaction Design

Variano le tecnologie, cambiano i pattern e i componenti grafici e funzionali a cui l’UX designer si deve adattare; rimangono invece fermi quelli che vengono definiti i 5 pilastri dell’Interaction Design:

  • Goal Driven: User persona, journey e flows guidano l’utente verso il suo obiettivo e rendono ogni interazione con l’applicazione funzionale ad esso
  • Usability: Le interazioni e le microinterazioni devono essere funzionali e intuitivi prima che belle e divertenti esteticamente; per non far perdere l’orientamento all’utente dobbiamo mettergli a disposizione solo quello di cui necessità realmente.
  • Affordance: Il termine non ha una vera e propria traduzione letterale in italiano, ma potremmo tradurlo con “Invito all’uso”. La vista è il nostro senso dominante ed ogni elemento deve attrarre a sé l’attenzione dell’utente e guidarlo nel flusso di azioni.
  • Learnability: Le interfacce sviluppate devono essere coerenti con i design pattern, in maniera che l’utente possa essere addestrato a livello spaziale e sensoriale ancora prima di iniziare ad utilizzare l’applicazione stessa e affinare la sua capacità di orientamento con l’utilizzo.
  • Feedback: L’interfaccia deve rispondere prontamente e con i giusti tempi alle azioni dell’utente, e comunicare in un linguaggio comprensibile (umano). L’UX designer durante la progettazione deve avere il ruolo di uno sceneggiatore, e creare i dialoghi tra interfaccia e utente come avviene per due attori di una scena.

# L'Interaction Design nell'era moderna

Le nuove tecnologie recano quindi con sé nuovi metodi di interazioni, nuovi modo di “intrattenere”, a cui l’utente viene educato e si adatta; pensiamo a tanti effetti che già in passato venivano utilizzati ma che oggi sono diventati parte ferma di molte app e siti web e che devono far parte dello starter kit di ogni buon UI/UX Designer, tra cui gli effetti di parallasse, le gesture che vanno a sostituire elementi grafici a schermo (swipe, pinch, long tap, etc…), card, notifiche push, transizioni di pagina, animazioni e soluzioni di continuità tra gli elementi, le microinterazioni al passaggio di stato di un elemento. Proprio le microinterazioni sono divenute così importanti da essere ormai una disciplina a sé nel campo della UX.

# Le animazioni Lottie

L'innovazione tecnologica richiede naturalmente figure professionali che sappiano stare al passo con essa, ma questo non è sempre possibile, vista la vastità dell'argomento. Una delle tecnologie più interessanti che è comparsa negli ultimi anni e che sta prendendo sempre più piede è il set di Librerie Lottie, ideato da AirBnB, che ci permette di utilizzare animazioni create con After Effects ed esportate in formato JSON all'interno di un progetto web o mobile. Le animazioni Lottie si pongono come ponte di collegamento tra la figura dello ux/ui designer e quella dello sviluppatore o del designer front-end, oltre che rivelarsi un mezzo ideale per scaricare una parte del carico di lavoro in maniera agile da un lato all'altro.